Incentivi e imprese

Ma gli incentivi per l’efficienza energetica aiutano le imprese?

La propensione per interventi a “bassa complessità” (quelli di ristrutturazione)
rispetto  interventi a “maggiore complessità” (quelli di riqualificazione energetica)
è risaputa.
Ciò che risulta meno indagato, tuttavia, è il comportamento delle imprese del settore edile rispetto ai meccanismi di incentivo.
Il numero di imprese che trae vantaggio dagli incentivi per le ristrutturazioni è uperiore a quello che trae vantaggio dagli incentivi di riqualificazione energetica (figura 1 ). 

Questo dato estratto da un panel ristretto di imprese emiliano-romagnole, fornisce alcune indicazioni interessanti
sull’impatto degli incentivi sul mercato delle costruzioni. H
a fondamento, dunque, la tesi con la quale si sta procedendo
al rinnovo combinato degli incentivi del 55% insieme a quello del 50%.

Un panel di piccole e medie imprese emiliano romagnole del settore edile ha fornito l’opportunità di verificare a quali caratteristiche è risultato associato, negli ultimi tre anni, l’effetto positivo degli incentivi sul fatturato (ovvero un aumento del fatturato dichiarato dalle imprese come conseguenza dell’effetto degli incentivi fiscali). 

Ciò che aumenta la probabilità di avere un effetto di crescita sul fatturato a seguito degli incentivi energetici è il numero degli interventi (con prevalenza per opere di manutenzione e ristrutturazione). Tuttavia, solo il 17% delle imprese si muove su più di 3 tipologie di intervento, segnalando una bassa differenziazione della capacità delle imprese. 

Per la parte di riqualificazione energetica (coperta dall’incentivo del 55%)
conta sia la gamma di interventi che l’azienda è in grado di realizzare,
sia la capacità di agire contemporaneamente sul mercato privato e su
quello pubblico
(questo indica che è necessaria una domanda sia pubblica
che privata per far sì che gli incentivi più complessi abbiano un impatto sul mercato).

Guardando al futuro, le aziende si orientano su soluzioni tecnologiche sia tradizionali (come sostituzione infissi, caldaia a condensazione, solare fotovoltaico), che emergenti (come pompe di calore, riscaldamento con pannelli radianti, microeolico). Ed è l’effetto congiunto di questa duplice predisposizione (frutto anche questa di una capacità di diversificazione) che mette le aziende in una situazione migliore in termini di crescita del fatturato.