Un problema strutturale?

Il problema della disoccupazione giovanile

 

Nell'Eurozona esiste un problema di competitività che sta mettendo a repentaglio l'esistenza della moneta unica, a cui si aggiunge un problema strutturale del mercato del lavoro, soprattutto nei paesi della periferia. Il divario strutturale è osservabile dalla persistente differenza nel corso degli ultimi decenni di divari sul fronte della disoccupazione giovanile. In Italia Il tasso di disoccupazione dei giovani sotto i 25 anni non è mi sceso sotto il 20% negli ultimi decenni, è in costante aumento a partire dalla crisi del 2008 e ha raggiunto il 36% ad aprile 2012.

L’Italia è ormai prossima ad avere un tasso di disoccupazione giovanile di quattro volte superiore al tasso di disoccupazione della restante parte della popolazione attiva (ovvero quasi 4 giovani disoccupati ogni disoccupato oltre i 24 anni).  

Nonostante l’effetto risulti indubbiamente amplificato dalla crisi (soprattutto per i paesi della periferia) la variabile che sembra incidere maggiormente nell’aumento della disoccupazione dei giovani è un’altra: è l’assenza di sistemi di apprendistato e formazione che tengano in stretto contatto le imprese con chi cerca lavoro. Ci eravamo già occupati di questo problema. Questo tipo di collegamento è attivo, ad esempio, in Germania e questo spiegherebbe, secondo molte analisi, la storica bassa incidenza tedesca di disoccupazione giovanile. 

 

Disoccupazione sotto i 25 anni

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 AGGIORNAMENTO:

Qui, in uno studio della LSE, alcune evidenze comparate sul funzionamento del sistema di apprendistato tedesco

......Però qui un richiamo di un premio nobel contro l'illusione delle interpretazioni "strutturali".