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SPECIALE: space economy in Emilia-Romagna 

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       SPECIALE: la macroregione Adriatico-Ionica

 

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Antares su CARTO  

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Antares su Tableau Public

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Starting up PDF Stampa E-mail

Quando il pubblico sostiene le start-ups

Ci ha incuriosito la storia di questa start up finlandese.

Anche perché la storia di questa giovane azienda di successo
che ha creato una "game app" mette in evidenza il cruciale ruolo di risorse
di venture capital erogate dal settore pubblico.

Una nostra analisi recente su dati EVCA rivela che di fatto negli ultimi
anni in Europa le risorse di venture capital provenienti dal settore pubblico
(Government agencies) sono aumentate più di qualsiasi altra fonte.
Interessante osservare anche come ci sono
paesi dove questa strategia sembra essersi rafforzata dopo la crisi
 del 2008 (come in Francia e Germania).

Ovviamente (se c'è una morale in questa storia) il caso di successo
in Finlandia dimostra che un efficiente "effetto leva" delle risorse
pubbliche deve interagire con ecosistemi abituati a produrre idee e imprese.

 

UPDATE (qui)

 
Università e territorio PDF Stampa E-mail

Come far dialogare Università e imprese?

Esiste un'ampia letteratura che dimostra effetti di crescita regionale grazie
all'interazione tra Università e tessuto economico, specialmente se questo
scambio avviene come effetto di ricerca su contenuti tecnologici medio-alti.

Un recente lavoro della Commissione Europea ha cercato di fare il punto
sulle diverse iniziative europee di collegamento. Ne deriva una fotografia
in cui la distribuzione di questi programmi è influenzata dal tipo di
politiche nazionali dell’innovazione
e dalle caratteristiche economiche
delle singole regioni.
Prevalgono forme di collaborazione avanzata in termini di ricerca e sviluppo
(
nostre elaborazioni nella tabella).

Sebbene gli scambi di conoscenza tra territori e Atenei in Italia 

siano cresciuti negli ultimi anni (a giudicare dall’ammontare
di risorse che le Università ricevono per attività di ricerca
direttamente dal livello locale) resta il problema di come
territori “mid-range”, ovvero senza una forte caratterizzazione
su attività di R&D (a causa di una domanda meno strutturata
da parte delle imprese locali), possano comunque beneficiare
della presenza di una sede universitaria.

L’alternativa ad attività incentrate esclusivamente su collaborazioni
di ricerca (che tendono ad escludere i territori con profili tecnologici medio-bassi)
esiste ed è offerta da programmi di scambio che si incentrano
sul capitale umano (scambi attraverso spin-offs e start-ups).
Questo livello di intervento è quello che permette anche di intercettare
la domanda latente di collegamento tra imprese e università.

Una recente indagine Antares con un panel di aziende
emiliano-romagnole ci ha permesso di verificare quali siano
le caratteristiche aziendali che accompagnano una maggiore
collaborazione con una Università e a quali caratteristiche si associa
la probabilità che un’azienda abbia un progetto da sviluppare
con l’Università
.
Il numero di aziende con collaborazioni aumenta  se ci sono state
esperienze di tirocini, se le imprese conducono già attività di
ricerca autonoma e se l’università a cui si rivolgono è quella del territorio.

La probabilità che un'azienda abbia un progetto da sviluppare con l’Università cresce (dal 20% al 58%) se l’azienda ha ospitato tirocini .

Questo segnala che “politiche attive” di collegamento attraverso ad esempio contatti che partano da tesi di laurea o attività di “placement”) sono cruciali per ampliare l'intensità del collegamento tra
Università e tessuto economico (in particolare per territori senza una spiccata specializzazione tecnologica).
 

 

  

 

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